La “Venezianità” tra forme e colori
di Lucio Trabucco
Villa Orsini Scorzè - Venezia
Con il patrocinio e la Collaborazione del Comune di Scorzè – Ve e del Centro Nazionale Sportivo “Libertas”, presso Villa Orsini si è tenuta la Mostra personale di Lucio Trabucco “La Venezianità tra forme e colori”.
Lucio Trabucco: San Trovaso
Con la nevicata a San Trovaso si apre quel percorso di vedute veneziane a cui fanno seguito i canali, le barene con i riferimenti ambientali con le particolari costruzioni inserite nel contesto del tempo, i tramonti e le ultime luci che accompagnano scorci che ammagliano nei colori, che si fondono negli interni esterni di un mulino, nelle facciate dei palazzi, nei luoghi dove Trabucco cerca di farsi promotore della sua terra e della cultura di ambienti che per tradizione sono conosciuti e amati in tutto il mondo
Lucio Trabucco: Interno-esterno al vecchio mulino
“Venezianità” una parola che ci porta nel cuore della Serenissima, ma soprattutto nei particolari che costituiscono la sua essenza e tutto ciò che la rende singolare e unica. Nell’insieme di quanto umanamente si respira come fonte di un’originalità singolare, lasciando lo spazio all’estasi e all’ammirazione che prende nell’animo per diventare spesso l’espressione artistica di chi vive questo insieme, come riesce Lucio Trabucco nelle sue vedute, negli scorci architettonici, nelle nature morte o nelle diverse composizioni pittoriche.
Lucio Trabucco: Facciata friulana
La visione di Venezia fa parte della sua vita, attraverso il sentimento dei luoghi e del tempo, la coglie appartata e solitaria, dove mare e cielo tendono ad unirsi, nei silenzi della luna, nei riflessi delle luci, libero dai fenomeni ma nell’essenza che li caratterizza. La relazione con la città è fortemente cercata, senza mai perdere quel valore sensibile che appartiene all’animo ed è spesso per questo che interpreta la luce di Venezia come luce spaziale, tanto che senza non esistono ne forme ne colori.
Lucio Trabucco: Ultime luci a Porto Secco
Trabucco è un colorista originale, nel dare identità al suo pensiero,la sua straordinaria facilità e vivacità di spirito nell’esecuzione, lo avvicina alla tradizione della scuola veneziana, ma contemporaneamente vi è uno stacco di stile impressionista, una realtà oggettiva dall’esterno va ad imprimersi nella coscienza soggettiva dando spazio alla forza del colore e delle forme.
Mentre i riflessi e la luce avvolgono e coinvolgono gli spettacoli della natura, i paesaggi vengono ripresi da una vena fantastica, mantengono la loro identità, ma i confini si perdono tra il visibile e l’invisibile, aprendosi nelle sfumature dei colori, con una musicalità ed un ritmo, cadenzato nella geometria della composizione.
Lucio Trabucco: Luci sul canale
Il fascino della “Venezianità” diventa espressione di una ricerca dei luoghi, della città, della laguna, dell’entroterra veneziano, lungo il percorso delle ville, della campagna, dei colli Asolani, di Noale, di Scorzè, in quelle ricostruzioni storiche: di una facciata, di un canale, di una barena segnata a volte dagli eventi della natura,da un temporale, dal degrado; poi un interno sull’esterno, i casoni.
Lucio Trabucco: Casone al tramonto
In un’alba o in un tramonto, o nel mistero di un notturno, tra l’azzurro intenso del cielo, le ombre del viola e i raggi della luna che alimentano i riflessi mescolati alle cromie che caratterizzano l’insieme delle acque e delle strutture.
Lucio Trabucco: Ultime luci in barena
Proprio negli accostamenti cromatici Trabucco crea le forme, plasmandole nell’identità dei luoghi, fa nascere il senso del mistero che sottolinea il ritmo di un evento. Nella sua originalità vi è l’identità del luogo: il campanile di Scorzè visto da un angolo che fa primeggiare quella caratteristica allungata di una punta tipicamente veneziana e contemporaneamente delimitato da un tratto di villa Orsini in un passaggio, sotto gli occhi della gente che comunemente attraversa la strada retrostante.
Lucio Trabucco: Scorcio a Scorzè
Sono particolarità che derivano dalla sensibilità e originalità dell’artista, che fa si che le immagini siano riconosciute come unità visive ed espressive della realtà. Poi la poesia pittorica si combina in una trama di suggestivi equilibri tra gli inserimenti, i collage, i percorsi e le proposte originali, in cui le combinazioni lasciano che i dettagli si dilatino in una spazialità suggestiva ed originale, come la forza delle sensazioni diventasse protagonista delle opere stesse.
Lucio Trabucco: Fiori con calice
Ancora è la forza cromatica che fa da sfondo alla storia e ai sentimenti, le diverse tonalità che partono da uno sfondo scuro e fanno affiorare l’ammirazione verso la natura, i misteri, le storie, le circostanze,la trascuratezza e l’incuria dell’uomo, sottolineano i cambiamenti ma soprattutto raccontano la testimonianza e il passare del tempo.
Lucio Trabucco: Antiche presenze
In Trabucco possiamo delineare tre fasi creative che vanno dalla veduta figurativa all’impressionismo dettato dall’immediatezza della luce e del colore fino allo sfaldarsi in una percezione, anche evanescente, in cui i colori si fondono ed alludono ad un corpo fantasmatico, esplodendo dalle forme e tracimando in un insieme di sensazioni ed emozioni, quelle che si provano soffermandosi nel percorso di questa mostra.
Lidia Mazzetto
(da “Noale Notizie” nr 1 – aprile 2012)